Venerdì 9 giugno ha preso il via PICS! Talks, il nuovo format lanciato da “Parma, io ci sto!” per stimolare la partecipazione attiva degli associati e il dialogo costruttivo con tutti i portatori di interesse del territorio attorno ai macro-temi individuati dal progetto #dieci (Educazione e cultura, Innovazione e Pionierismo, Ecologia integrale, Rigenerazione territoriale, Valore sociale condiviso). Gli incontri vogliono essere un momento di confronto concreto dedicato ad argomenti rilevanti per il futuro del territorio di Parma e una preziosa opportunità per approfondire tematiche di attualità e costruire nuove sinergie.
Il primo appuntamento si è focalizzato sulle opportunità di “rigenerazione del costruito esistente” attraverso la presentazione del Masterplan Operativo sviluppato dall’Associazione in collaborazione con Nomisma. Il Masterplan nasce con l’obiettivo di dotarsi di uno strumento operativo per l’avvio di interventi a valenza sociale, fondato sullo strumento del Social Business che significa scegliere di improntare i processi di trasformazione territoriale su modello imprenditoriale ma con l’imperativo del vantaggio sociale al posto di quello della massimizzazione dei profitti.
«Dopo Transition Farm e Welldone – ha dichiarato Alessandro Chiesi, Presidente “Parma, io ci sto!” – questo è un ulteriore progetto che si accende grazie al percorso intrapreso con #dieci e che rimane nel solco per noi imprescindibile di avere una visione di sviluppo reale e concreta. Abbiamo cercato di contemperare i fabbisogni della nostra comunità con alcune possibili soluzioni d’avanguardia in grado di rispondere alle nuove esigenze di vita, di lavoro, di studio dei cittadini individuando strumenti attuativi funzionali alla realizzazione di interventi che abbiano valore per la comunità.»
Il Piano, in linea con la filosofia/il modello partecipativa di “Parma, io ci sto!”, ha preso avvio dall’ascolto di chi il territorio lo abita: stakeholders, istituzioni, comunità. L’analisi delle dinamiche socio-economiche, hanno consentito di individuare le sfide sociali emergenti per una Parma che sia: accogliente, imprenditiva, sicura, inclusiva, sostenibile e attrattiva per talenti e visitatori. Sulla base di queste istanze si è deciso di orientare il piano verso alcuni «progetti cantierabili» nel breve periodo analizzando gli asset immobiliari disponibili e cercando di impostare il futuro sulla direttrice di una città che cresce e cambia, generando valore condiviso.
Da questo screening iniziale, sono stati individuati tre potenziali ipotesi di lavoro: il Mercato Ghiaia, il Palazzo Sanvitale e l’ex struttura sociosanitaria Romanini/Stuart.
«“Parma, io ci sto!” – ha commentato Daniele Pezzali, membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione – si immerge dentro i temi che in questi tempi si stanno manifestando, rendendo così evidenti le criticità che le diverse anime e sensibilità del territorio riscontrano nelle città, nei territori; in una parola, nell’ambito che vede ogni uomo e donna il volgere della propria esistenza. Ed è qui che ci si accorge che per avere idee e proposte di sviluppo e miglioramento è necessario passare dalla conoscenza e dall’apprendimento. La nostra Associazione insieme a Nomisma compie un primo importante passo e mette a disposizione analisi e letture dei contesti urbani che possono rappresentare la base di ulteriori sviluppi per i miglioramenti che tutti avvertiamo così necessari.»
Per ciascun cantiere di una futura Parma Social Business City, è stata condotta una pre-valutazione per identificare gli investimenti necessari, le condizioni di sostenibilità economica, gli impatti sociali generabili dagli interventi, che si differenziano tra loro anche per la potenziale “destinazione funzionale” sulla base di alcuni casi di studio nazionali e internazionali presi come benchmark:
- Piazza Ghiaia → destinazione Mercato Europeo: la creazione di un mercato rionale può favorire lo sviluppo delle figure commerciali già presenti nell’area e sostenere l’insediamento di nuove realtà innovative. Gli effetti di una tale iniziativa sono quelli di un centro storico rivitalizzato ed una maggior attrattività turistica.
- Palazzo Sanvitale → destinazione Flagship Education: la riconversione funzionale di questo immobile si presta a luogo di contaminazione tra offerta culturale, formazione, ricerca e sostegno alle imprese.
- ex Romanini → destinazione Casa di Comunità: riqualificazione a vocazione socio-sanitaria e residenzialità calmierata. In questa prospettiva, si intravede la possibilità di instaurarvi una Casa di Comunità, che al suo interno, promuova le seguenti funzioni: assistenza, Rsa, servizi alla persona, social housing.
«Per fare rigenerazione oggi – hanno confermato Marco Marcatili Responsabile Sviluppo Nomisma e Simona Ricchio Project Manager Nomisma – non bastano più i piani di valorizzazione immobiliare, ma occorrono dei piani di Social Business, capaci di fornire risposta ad alcune sfide sociali. Se Parma sceglierà di proseguire con il metodo della co-progettazione e di valutazione degli impatti sociali generati dai nuovi interventi si posizionerà come candidata naturale a nuova Social Business City d’Italia. Primo esito di questo percorso 3 potenziali cantieri operativi, in cui mondo imprenditoriale, privato sociale e pubblico collaborino per la ripartenza della Città».