Anche l’Associazione “Parma, io ci sto!” ha partecipato alla missione negli Stati Uniti guidata nei giorni scorsi dall’Università di Parma, invitata dalla T.H. Chan School of Public Health dell’Università di Harvard e dal Real Colegio Complutense ad Harvard, insieme al Comune di Parma, al CUS Parma, a Giocampus, per illustrare il “Modello Parma” in particolare su nutrizione e corretti stili di vita: al centro dell’attenzione alcune iniziative frutto di buone prassi consolidate, come Giocampus, il progetto nazionale a guida Unipr ONFOODS e Parma Città Creativa UNESCO per la Gastronomia e l’esperienza di “Parma, io ci sto!”.
Alla trasferta, coordinata dal docente dell’Università di Parma Daniele Del Rio, Presidente della Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione, hanno preso parte la Segretario Generale dell’Associazione “Parma, io ci sto!” Giulia Tella, la docente di Fisiologia della nutrizione Unipr Francesca Scazzina, l’Assessore Marco Bosi (Città Creativa UNESCO per la Gastronomia) per il Comune di Parma, Elio Volta e Stefano Rossetti per il Progetto Giocampus, il Presidente del CUS Parma Michele Ventura.
L’obiettivo della visita è stato quello di far conoscere alcune attività che si realizzano a Parma grazie alla stretta collaborazione tra Università, Comune, istituzioni pubbliche e realtà private, in un modello organizzativo e collaborativo che rende possibile quello che in molti altri contesti risulta estremamente complesso da realizzare.
Si è parlato così, ad esempio, dei diversi progetti realizzati grazie alla sinergia dell’Ateneo con attori privati, coordinati anche dall’Associazione “Parma, io ci sto!”: dalla nuova “casa” della ricerca in ambito alimentare, l’edificio 1 del “Food Project” (il progetto dell’Ateneo che mira a sistematizzare e rafforzare le competenze di eccellenza nel campo della ricerca e della didattica del settore food), al progetto di restauro e riqualificazione dell’Orto Botanico, volto a farne un polo culturale, ambientale, sostenibile, nel cuore della città.
«Abbiamo avuto modo di raccontare, in un contesto internazionale, i tanti progetti di collaborazione pubblico-privata che il territorio di Parma ha saputo promuovere – afferma Giulia Tella, Segretario Generale “Parma, io ci sto!” – valorizzando i propri punti di forza. “Parma, io ci sto!” è nata proprio con lo scopo di attirare risorse, competenze e talenti, progettando una visione comune di futuro con il dialogo virtuoso tra gli attori locali: istituzioni pubbliche, privati e società civile. Un modello Parma che dopo questa esperienza potremo arricchire ulteriormente insieme, grazie agli spunti raccolti».
Si è però anche parlato di scienza e di come l’Università di Parma sia diventata un centro di riferimento nazionale e internazionale per la ricerca sugli alimenti, ora anche grazie al coordinamento del progetto ONFOODS, finanziato in ambito PNRR e che vede coinvolte 26 università, centri di ricerca, associazioni e aziende distribuite sul territorio nazionale.
Fondamentale è stata anche la presentazione di Parma Città Creativa UNESCO per la Gastronomia, titolo al quale tutte le realtà coinvolte nella trasferta hanno contribuito e che permette di realizzare numerose iniziative che rendono la città ancora più riconoscibile a livello internazionale.
«La missione ad Harvard – commenta l’Assessore a Città Creativa UNESCO Marco Bosi – è stata l’occasione per raccontare il profondo legame che c’è tra Parma e il Cibo, che ha portato al prestigioso riconoscimento di città creativa UNESCO. Il nostro territorio è riconosciuto come la food valley anche oltreoceano. Ma oggi la dimensione del cibo è legata profondamente allo sviluppo sostenibile ed è anche sotto questo aspetto che Parma può essere un punto di riferimento».
Infine, grazie alla case history di “Parma, io ci sto!” si è allargato lo sguardo anche ai progetti di collaborazione pubblico-privata che il territorio di Parma ha promosso in diverse aree di eccellenza oltre all’agroalimentare, come l’esperienza di “Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21”.
L’occasione della visita ha permesso di mostrare a studiose e studiosi dell’Università di Harvard quanto sia efficace lavorare in sinergia a livello cittadino, sfruttando al meglio l’intento condiviso di favorire la comunità locale, con l’approccio scientifico della ricerca universitaria, quello pragmatico delle aziende e con la possibilità di essere pervasivi e di raggiungere tutta la popolazione locale garantito dal Comune di Parma. Allo stesso tempo la delegazione ha preso contatto con una serie di iniziative diverse, in corso in vari paesi europei e negli USA e illustrate da studiose e studiosi di Harvard. Si è trattato quindi di un proficuo scambio di esperienze e di buone prassi, che ha portato a mutua crescita e che rappresenta, idealmente, l’inizio di una fruttuosa collaborazione tra le realtà coinvolte.