Parma, 2 aprile 2019 – Si è svolta questa mattina presso la Dallara Academy l'Assemblea degli associati di “Parma, io ci sto!” dedicata all’approvazione del bilancio 2018, all’elezione delle cariche associative e all’aggiornamento sui progetti.
L’Assemblea si è aperta con i saluti dell’Ing. Giampaolo Dallara, che ha ringraziato i partecipanti e ha voluto sottolineare che “se, stando ai dati, la nostra regione va un po’ meglio del resto del paese è perché qui ci sono tante persone che si spendono per gli altri e “Parma, io ci sto!” ne è un esempio virtuoso”.
L’Assemblea ha approvato il Bilancio 2018 che si è chiuso con un leggero avanzo di gestione e quote associative in crescita di circa il 10%. Il Consiglio direttivo, dopo 3 anni di attività, si è quindi ripresentato all’Assemblea, che lo ha votato all’unanimità. Accanto ai rappresentanti dei soci promotori Alessandro Chiesi, Andrea Pontremoli, Luca Virginio, Annalisa Sassi e Gino Gandolfi, a quelli dei soci sostenitori Davide Bollati e Giovanni Baroni, e insieme al rappresentante dei soci ordinari Carlo Galloni siede anche Davide Battistini. Confermato inoltre il Collegio dei Revisori con Egidio Amoretti, Ombretta Sarassi e Nicola Bianchi.
L’Assemblea di quest’anno ha avuto anche un’importanza particolare per il rilievo ai progetti di Parma 2020. Giovanna Usvardi, segretario generale dell’Associazione, Francesca Velani coordinatrice dei progetti di Parma 2020 e Valentina Ruberto, responsabile formazione di UPI, hanno presentato “Imprese aperte”, progetto rivolto a tutte le aziende di “Parma, io ci sto!” e UPI inserito all’interno del dossier di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020.
“Imprese aperte” vuole coinvolgere le aziende come luoghi di produzione di cultura con tre declinazioni: “A porte aperte”, per far conoscere l’azienda e le sue peculiarità a un pubblico allargato di dipendenti, turisti e scuole; “Cultura dæll’impresa” per trasferire la cultura dell’impresa al territorio e “Cultura in impresa” con la finalità di sviluppare e accogliere progetti artistici e culturali da realizzare negli spazi industriali.
Dando il benvenuto ai nuovi associati, il Presidente Alessandro Chiesi ha voluto ribadire che “Parma, io ci sto!” cresce e oggi conta 114 associati di cui 5 entrati nei primi mesi dell’anno. “Il 2019 è strategico per preparare al meglio la città ad accogliere le tante iniziative a cui stiamo lavorando per Parma 2020, affinché questo appuntamento sia un punto di partenza e non di arrivo. L’associazione in particolare è impegnata nel comitato e nei progetti rivolti alle aziende: imprese aperte, che abbiamo presentato oggi, e imprese creative driven, che vede l’associazione coinvolta nel sostenere e sviluppare un comune percorso di crescita tra aziende e cultura attraverso il coinvolgimento di artisti”.
Ad introdurre gli aggiornamenti sul percorso della città per Parma 2020 è stato Corrado Beldì – delegato UPI per il Comitato – che ha fatto il punto sullo stato del dossier, le attività in corso e la continua crescita di attenzione e partecipazione del territorio nel programma di iniziative che è in corso di costruzione.
Oltre Parma 2020, durante l’Assemblea l’associazione ha fatto il punto anche sugli altri progetti attualmente in corso, tra cui gli eventi legati a Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, Cibus Off, al via il prossimo 6 aprile, Giardini Gourmet e il Settembre Gastronomico. Non va dimenticato infatti che “Parma, io ci sto!” si occupa, con Parma Alimentare, della regia operativa di questo ampio programma di appuntamenti che vedrà protagonisti le filiere made-in-Parma.
Per Luca Virginio, in rappresentanza del Petalo Agroalimentare: “quanto fatto finora in tema Food è l’esempio della buona e corretta messa in pratica e a sistema delle migliori risorse del territorio, tramite una cabina di regia che mette in atto iniziative per valorizzare le eccellenze anche attraverso nuove progettualità, un benchmark da replicare”.
Un altro dei progetti su cui è stato fatto il punto è Food Farm 4.0: “il percorso è cominciato quando nel 2016 l’Associazione ha riconosciuto questo progetto come strategico, investendo risorse, tempo e persone. Da quel momento sono state portate a bordo le principali realtà del territorio e oggi abbiamo il marchio “Bontà di Parma” con cui saranno commercializzati i prodotti realizzati nel laboratorio – ha commentato Giovanni Pellegri” vice-presidente della società consortile.
Nel corso dell’assemblea sono stati anche presentati i risultati di una survey realizzata in collaborazione con Deloitte e inviata agli stakeholder del territorio. Le risposte hanno evidenziato la conoscenza dell’Associazione da parte degli intervistati e il contributo positivo dei progetti allo sviluppo di opportunità economiche e di coesione sociale per il territorio. I risultati dell’indagine rappresentano un patrimonio d’informazioni per redigere il prossimo Bilancio di Sostenibilità relativo all’anno 2018.