«”Parma, io ci sto!” è costituita da persone che hanno voluto fortemente credere e pensare al futuro della città. Uno degli obiettivi è far diventare Parma un modello per altre città italiane, per partire dal nostro territorio per rendere l’Italia più bella e più forte, perché a tutti fa piacere vivere in un paese in cui si sta bene». Questo il benvenuto di Paolo Barilla, “padrone di casa” all’Assemblea.
“Parma, io ci sto!” nasce come iniziativa di persone con un approccio concreto e un metodo per valorizzare il territorio. Forte del patrimonio storico, gastronomico e artistico della città, “Parma , io ci sto!” lavora per creare iniziative di eccellenza e progresso economico-sociale in sinergia con il territorio e le istituzioni.
Oggi la prima Assemblea dell’anno, un momento in cui i membri impegnati nell’ambizioso progetto sulla città si sono riuniti per valutare e condividere il lavoro svolto in questi mesi sui vari progetti dalla candidatura di Parma Capitale della Cultura per il 2020 con la definizione del piano strategico per la città fino alla costituzione della cabina di regia di Parma City of Gastronomy (presentato ieri).
Davide Bollati, presidente di Davines e Gino Gandofi, presidente di Fondazione Cariparma sono i nuovi coordinatori del petalo cultura, in piena attività per la primavera “sostenibile” di Parma che ha tra i protagonisti diversi eventi di arte contemporanea e non solo, tra cui la mostra “Il Terzo giorno” e il festival della creatività “Parma 360”. Giovanni Baroni, Amministratore Delegato di X3energy affiancherà invece Alessandro Chiesi nel coordinamento del petalo innovazione e formazione
«L’assemblea non è solo un momento istituzionale, ma deve essere anche un’occasione di riflessione importante per dare continuità e avere uno scambio costante sui progetti – Ha commentato Alessandro Chiesi, Presidente dell’Associazione – la collaborazione tra pubblico e privato sta funzionando: questo è per Parma un momento di grande fermento e noi siamo orgogliosi di contribuirvi.»
Il contributo dell’associazione è infatti di tipo progettuale, non solo economico. Questo è quanto testimoniato anche dalla presentazione degli highlight del Bilancio Sociale, realizzato da Deloitte e che verrà presentato a giugno, dove è stato analizzato dal punto di vista quantitativo e qualitativo il contributo che l’associazione mette a disposizione del territorio. Dall’analisi emerge una forte identità dell’associazione tra innovazione e tradizione declinata sulle diverse aree di intervento e un operato guidato dai principi di etica, integrità e trasparenza.
All’Assemblea hanno partecipato ancheFrancesca Velani, coordinatrice dei progetti di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 e l’assessore alla Cultura del Comune di Parma, Michele Guerra, che ha commentato il riconoscimento «Abbiamo provato a entrare in un’ottica trasformativa della cultura come concetto esteso e trasversale. La cultura come leva per parlare all’oggi. È la vittoria di una grande squadra – continua l’Assessore – un progetto che può veramente cambiare qualcosa. L’incontro con l’Associazione è stato decisivo e mi ha fatto vedere la città nella sua completezza, che non conoscevo così a fondo. Perché abbiamo vinto? Per due ragioni: uno, abbiamo dato immagine di affidabilità e fiducia. Due, non abbiamo presentato un progetto, ma un modello di rapporto tra pubblico e privato.»