Un racconto itinerante per coinvolgere ancora di più gli associati e approfondire con tutti i portatori di interesse le numerose tematiche e progettualità a cui sta lavorando l’Associazione sul territorio. È questa la novità che quest’anno vede protagonista il Bilancio di sostenibilità di “Parma, io ci sto!”, la cui presentazione è divenuta ormai un’occasione importante non solo per fare il punto sulle attività realizzate ma anche per condividere idee e spunti di riflessione per il futuro.
Moderato dal caporedattore del Corriere della Sera Nicola Saldutti, il primo appuntamento ha avuto luogo ieri pomeriggio a Montechiarugolo, nella sede di Laumas, azienda leader nel settore della pesatura industriale. Nei prossimi mesi sono previsti altri appuntamenti presso le aziende associate per raccontare gli impatti positivi generati sul territorio e soffermarsi insieme sui temi alla base del progetto #dieci.

Avremmo voluto poter dire quest’anno di esserci finalmente lasciati alle spalle un periodo indubbiamente difficile, tuttavia, è in contesti come quello attuale, caratterizzato da uno scenario socio-economico tanto incerto quanto preoccupante, che elementi come il dialogo, la sinergia delle realtà del territorio e la pianificazione per un mondo più sostenibile acquisiscono ancora più importanza – commenta Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!”. “Su questi pilastri si fonda l’approccio della nostra Associazione, che attraverso la creazione di un network virtuoso tra tutti i portatori di interesse, si pone l’obiettivo di tradurre idee innovative in progetti concreti, capaci di produrre impatti positivi e durevoli per il territorio. Una missione che vede in #dieci la sua visione programmatica e nell’entusiasmo degli associati il proprio motore propulsivo”.

Anche quest’anno l’analisi dei dati è stata affidata a Deloitte & Touche S.p.A, che ha evidenziato il collegamento tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) stabiliti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e sottoposto il Bilancio a giudizio di conformità (“Limited assurance engagement” secondo i criteri indicati dal principio ISAE 3000 Revised).
Dal documento emerge che nel 2021 “Parma, io ci sto!” ha visto aumentare il numero dei propri associati (+6% rispetto al 2020), oggi a quota 130, così come è salito a oltre 230mila euro il contributo diretto ai progetti (+14% rispetto all’anno precedente), a testimonianza del concreto impegno per lo sviluppo del territorio. Cresciuta inoltre la visibilità online dell’Associazione, il cui sito web ha registrato un aumento del 28% di utenti unici.
Tanti i progetti che hanno caratterizzato l’operato di “Parma, io ci sto!” nel 2021. In primo luogo, Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, opportunità in cui l’Associazione ha creduto fin dall’inizio, considerandola un fondamentale investimento a lungo termine capace di lasciare traccia nello sviluppo del tessuto cittadino: una grande rassegna che nel 2021 ha visto, tra le varie iniziative, la restituzione del progetto “Imprese Creative-Driven” che ha coinvolto 15 aziende e 80 creativi con 8 progetti vincitori del bando per favorire la contaminazione culturale nei processi industriali, e la prima edizione di “Imprese Aperte”, in grado di portare oltre 1.500 visitatori a conoscere le eccellenze produttive del territorio. Numerosi e di successo, inoltre, gli eventi organizzati per Verdi Off e Barezzi Festival nell’ambito del Sistema musicale, promosso con l’obiettivo di mettere a fattor comune la variegata offerta musicale che da sempre contraddistingue la Città.

 

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Cultura a Parma significa anche agroalimentare, ambito in cui l’Associazione continua a investire sia nella promozione di eventi volti a valorizzare il brand “Parma City of Gastronomy” (come ad esempio Cibus OFF e il Settembre Gastronomico), sia nella formazione e, in particolare, nello sviluppo del distretto delle Farm, simbolo di un nuovo e originale approccio capace di costruire percorsi formativi innovativi e di offrire ai giovani opportunità di apprendimento in linea con le reali esigenze delle aziende locali.

Sul fronte invece della sostenibilità ambientale, significative sono state le esperienze di KilometroVerde Parma, dove la creazione del Consorzio forestale ha permesso di strutturare in maniera permanente il valore del progetto originario, e l’adesione all’Alleanza per la Neutralità Carbonica, naturale proseguimento di un percorso indirizzato alla progressiva riduzione delle emissioni, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Il 2021 è però a tutti gli effetti anche l’anno di #dieci, il percorso di progettazione condivisa presentato lo scorso dicembre, che ha visto la partecipazione di 250 stakeholder impegnati nell’individuare obiettivi e azioni concrete a breve, medio e lungo termine da mettere in campo per costruire il futuro della città e del suo territorio, con una visione comune per i prossimi dieci anni. Proprio in merito a questo, l’appuntamento di ieri è stata una preziosa occasione per fare il punto insieme a Massimo Consonni, CEO di Laumas, su “Transition Farm”, iniziativa pilota nata con l’obiettivo di coniugare la formazione di giovani neolaureati sui temi della sostenibilità con la necessità di dotare le piccole e medie imprese di strumenti in grado di affrontare l’importante e complessa sfida della transizione ecologica.

Per noi è un grande piacere ospitare in azienda la prima tappa di presentazione del Bilancio di sostenibilità di “Parma, io ci sto!”. La sua vitalità, in questi anni, è stata di grande importanza per lo sviluppo del territorio, perché capace di aggregare soggetti diversi e attivare progettualità, creando un network virtuoso e mettendo tutto a fattore comune – ha commentato Massimo Consonni, amministratore delegato di Laumas. Un esempio concreto di questo impegno è sicuramente il progetto Transition Farm, a cui abbiamo da subito aderito con entusiasmo, perché consapevoli della preziosa opportunità che può rappresentare sia per la formazione dei giovani, sia per le PMI del territorio.”

In parallelo, per dare concretezza alle azioni prioritarie di #dieci, l’Associazione ha avviato una collaborazione con Nomisma e Fondazione Grameen Italia volta a realizzare un piano di social business su alcune ipotesi concrete di sviluppo e di ripensamento di aree del tessuto cittadino. A partire da alcune evidenze oggettive della città e dalle aspettative emergenti della comunità, verranno proposti alcuni progetti di ridestinazione a impatto sociale con l’indicazione delle nuove funzioni, dei soggetti coinvolti, di eventuali strumenti procedurali e finanziari innovativi utili per l’attuazione.