Parma, 10 dicembre 2020 – Si è svolta ieri pomeriggio, in diretta streaming dal Labirinto della Masone, la parte pubblica dell’annuale assemblea degli associati di “Parma, io ci sto!”, arrivati quest’anno a 128 membri. Per questa edizione speciale, realizzata in via telematica per far fronte alle disposizioni anti-contagio ma fondamentale per fare il punto su un anno “inusuale” e su un futuro che è alle porte, “Parma, io ci sto!” ha coinvolto il giornalista e scrittore Mario Calabresi che, in un dialogo con il Presidente Alessandro Chiesi, ha portato la sua visione sull’anno che è stato e alcuni spunti per affrontare quello che verrà.
“Lo spirito di “Parma, io ci sto!” è davvero eccezionale e può aiutarci a capire cosa potrà essere il paese nel futuro e la sua idea di sviluppo”. Così ha aperto il suo intervento Mario Calabresi. “L’anno che abbiamo vissuto rimarrà nella nostra memoria come anno terribile. Abbiamo vissuto un’esperienza impensabile, imprevista, che nessuno avrebbe mai immaginato. L’impensabile è accaduto e ha mostrato come tantissimi paradigmi possano saltare. Come si può quindi interpretare, in chiave futura, il momento che abbiamo vissuto? Qual è la sfida che ci lancia l’impensabile quando accade? Un modo diverso e positivo di pensare alle cose. Immaginate – ha proseguito il giornalista con un esempio eloquente – se solo pochi anni fa il Ministero dell’Istruzione avesse dichiarato di voler portare a scuola la didattica a distanza. Si sarebbe detto che non sarebbe stato possibile. Invece da un giorno all’altro è successo, con tantissimi problemi che sono stati in parte risolti e in parte si stanno risolvendo, ma è accaduto e in pochissimo tempo il paese ha fatto un salto in avanti impensabile. Ciò ci insegna che bisogna immaginare in modo diverso e il progetto KilometroVerdeParma, a cui “Parma, io ci sto!” ha contribuito, è uno splendido esempio di questa nuova visione che cambia la percezione della città e dei cittadini che la abitano”.
Mario Calabresi ha poi parlato anche di altri esempi di visioni del futuro, del passato e dell’oggi, come la capacità di immaginazione che ha spinto alcuni cittadini di New York a recuperare un’antica e degradata sezione ferroviaria e trasformarla nella High Line, oggi tra le aree più vive di Manhattan.
“Il tema della rigenerazione è uno degli elementi chiave di come vogliamo ricostruire il futuro – ha commentato il Presidente Chiesi, riallacciandosi al discorso di Calabresi. La nostra associazione sta mettendo in atto un sistema di economia circolare vera, in cui tutto diventa un’opportunità. Non è solo merito delle imprese, che ne compongono il cuore, ma sicuramente la spinta propulsiva arriva da lì perché le persone che compongono le imprese hanno spirito positivo e grande coraggio, capaci di immaginare e costruire il futuro. Una delle nostre principali sfide future – ha concluso Chiesi – è esportare il nostro modello perché l’esempio positivo ha una forza incredibile e l’occasione che ci viene data il prossimo anno, con Parma 20+21, è ancora più importante perché potremo essere un modello di ripartenza in un anno in cui tutto il mondo guarderà a chi sta facendo bene”.
Il Presidente Alessandro Chiesi ha poi raccontato il 2020 di “Parma, io ci sto!”, un anno “spiazzante” che doveva vedersi compiere il ciclo di Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura, in cui l’associazione è coinvolta fin dall’elaborazione del dossier di candidatura e su cui l’associazione è al lavoro col progetto Imprese Creative Driven che fa incontrare artisti e aziende e i cui risultati saranno presentati il prossimo autunno. “Nonostante la pandemia, nel 2020 abbiamo lavorato tanto e sono stati portati avanti moltissimi progetti – ha proseguito Chiesi. È nato il KilometroVerdeParma, a cui abbiamo contribuito anche attraverso la nascita del Consorzio, di cui facciamo parte come soci sostenitori. Abbiamo lavorato alla creazione del distretto dei Farm, che mira a creare a Parma un polo di eccellenza dove scuola e lavoro si incontrano per offrire un nuovo paradigma educativo. Proprio in queste settimane si stanno ultimando i lavori del Laboratorio di Logistica Sostenibile e nel prossimo futuro c’è in cantiere il Laboratorio territoriale del Distretto del Prosciutto di Parma”.
Nei primi mesi dell’anno, con l’esplodere della pandemia e con il primo lockdown nazionale, “Parma, io ci sto!” non è rimasta ferma e si è impegnata al fianco del territorio in alcune azioni concrete. Ha acquistato 70 nuovi PC per gli studenti impegnati nella didattica a distanza e facilitato la donazione di 400 dispositivi in disuso. Ha sostenuto l’iniziativa di Parma City Quality Restaurants, che ha cucinato gratuitamente pasti per il personale dell’Ospedale Maggiore, e ha aderito all’iniziativa «Tasty Box – I Sapori della Food Valley», per sostenere il settore della ristorazione, uno dei più colpiti dalla crisi.
Il Presidente ha voluto infine ringraziare tutti gli associati per la loro partecipazione e il loro impegno ad essere protagonisti e parte attiva del cambiamento che “Parma, io ci sto!” sta mettendo in atto. “In quest’ottica abbiamo voluto affidare al 2021 l’impegno di co-creare una visione, perché per ripartire è necessario lavorare insieme, senza lasciare indietro nessuno” ha concluso Chiesi.
A concludere l’assemblea gli interventi di Eric Ezechieli, cofounder di Nativa, prima Benefit Corporation in Europa e prima Certified B Corporation in Italia, e Guido Conti, autore del libro “La città d’oro, Parma la letteratura 1200-2020”.
Per Ezechieli “La pandemia ha rivelato la fragilità degli attuali modelli economici e la necessità di innovare in una direzione rigenerativa e sostenibile dal punto di vista sia ambientale che sociale. In questo contesto, è auspicabile coinvolgere gli attori sul territorio nel co-creare una Visione per il futuro della città e del suo territorio. Abbiamo l’opportunità di sviluppare modelli, competenze, azioni e strumenti per affrontare positivamente la complessità del nostro tempo”.
Allo scrittore Guido Conti è stato infine affidato un breve ma intenso viaggio letterario nella città di Parma attraverso le parole di alcuni grandi poeti e scrittori. “Parma non ha un’anima sola, ne ha tante: ha un’anima gastronomica, architettonica, musicale, artistica e letteraria – ha commentato Conti. Diventa limitante pensare di identificare la città con uno solo di questi aspetti, dall’altro diventa difficile unificare tutto sotto un’unica idea. Questo unico collante è la letteratura, una letteratura che attraversa otto secoli e che è un “binocolo” per guardare al futuro”.